venerdì 29 maggio 2020

Recensione di IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE di Samantha Shannon

La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys... Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l'epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.

La prima cosa che colpisce di questo romanzo è proprio l'oggetto libro. Una grafica meravigliosa e ben curata in un'edizione veramente di gran pregio. 
Come ogni fantasy che si rispetti nelle prime pagine troviamo le mappe dei vari Regni e nella parte interna della sovracopertina una carrellata degli stemmi araldici.
Per quanto riguarda la storia, questa si articola con la narrazione distinta di Oriente e Occidente, due mondi molto diversi tra loro. Non fatevi scoraggiare da tutti i nomi di personaggi e luoghi: una volta entrati nel mondo creato da Samantha Shannon non riuscirete più a staccarvene.
L'intreccio è talmente ben scritto, fluido e coinvolgente che la grossa mole del romanzo non sarà un problema e in men che non si dica il libro arriverà al capitolo conclusivo.
Un fantasy tinto di rosa ma non per questo sdolcinato e pedante. Le protagoniste, tutte donne con caratteri forti e molto diversi tra loro sono ben delineati dall'ottima tela del loro mondo interiore.
Un fantasy, che ha molti spunti di riflessione anche in questo nostro momento attuale: una pandemia portata dai draghi, l'isolamento dei diversi "mondi", l'emancipazione femminile.
Un fantasy per tutti

IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE- Mondadori - pagg 800








Recensione di LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE di Sharon Cameron


Londra 1852. Katharine, una ragazza diciassettenne e orfana, vive in casa della zia, curandone la contabilità. Un giorno l'acida zia la manda nella tenuta dello zio Tully, per verificare che questo insolito ometto non sperperi tutto il patrimonio.

La narrazione parte in modo piuttosto lento (e in questo caso non è certo un difetto, ma ci permette di conoscere gli abitanti e la tenuta). Una lentezza che combacia con l'evoluzione e la crescita della protagonista che riesce pian piano a sciogliersi, perdendo quella diffidenza iniziale. È proprio Katharine, in prima persona, a narrarci la storia ed è dai suoi occhi - prima totalmente scettici e poi, pian piano, ammirati - che scopriremo ogni singolo segreto ed ogni piccola abitudine di quel posto straordinario. Un mese in cui la protagonista, che si considerava una persona "ordinaria", scoprirà di avere delle risorse a lei sconosciute e di scoprire sentimenti mai provati.
Un romanzo di formazione per ragazzi davvero molto delicato, in cui ognuno può immedesimarsi. Man mano che la storia si sviluppa ed evolve, si crea nella protagonista l'angoscia per le decisioni che sarà costretta a prendere: le nostre azioni sono mosse a cercare il bene altrui o il proprio? 

LA FABBRICA DELLE MERAVIGLIE- Mondadori - pagg 308