Dopo "Io e Henry", sempre per la Marcos Y Marcos, Giuliano Pesce incanta i lettori con un romanzo che si potrebbe definire "a rotta di collo".
Tutto comincia quando, una brutta domenica, durante l'Angelus, il papa legge uno strano messaggio d'addio e si butta dalla finestra, in mondovisione.
Detto questo, è impossibile accennare a qualsiasi altro elemento della trama senza rovinare la tempesta di colpi di scena, che fioccano con violenza crescente in ogni capitolo, in ogni pagina, dietro a qualsiasi angolo. I personaggi più disparati (uno scrittore in cerca dell'occasione giusta, un boss della malavita romana, due killer che sembrano la versione hipster dei Blues Brothers, il commissario, lo spacciatore, una donna misteriosa dai capelli rossi, e poi l'allibratore, la prostituta, il maniaco, ecc...) vorticano in un mulinello spericolato di intrecci e coincidenze, ultraviolenza e pallottole, follia e cinismo.
A metà tra un film di Quentin Tarantino e un romanzo pulp di quelli più tipicamente truculenti, "L'inferno è vuoto" si legge, anzi, si beve come uno shot superalcolico. E brucia le budella allo stesso modo.
L'inferno è vuoto di Giuliano Pesce - Marcos Y Marcos - € 18.00