Solitamente, si ha sempre qualche difficoltà a vedere un film tratto da un libro che ci ha appassionato, perché spesso viene snaturato rischiando di lasciarci dell'amaro in bocca. Per "Orgoglio e pregiudizio" il nostro cammino è stato inverso; dopo aver visto il bellissimo film interpretato da Keira Knightley e Matthew Macfadyen ci siamo lanciati nella lettura di questo classico intramontabile di Jane Austen.
Le pagine ci raccontano uno spaccato dell'Inghilterra rurale del '700 attraverso la storia della famiglia Bennet. Attraverso i diversissimi caratteri dei protagonisti possiamo vedere chiaramente le molteplici sfaccettature della vita dell'epoca. Il pacato e rassegnato signor Bennet, la pettegola e petulante moglie e le loro cinque figlie; la bellissima e riservata Jane, la cinica e intelligente Elizabeth, la studiosissima Mary, la selvaggia Lydia e l'immatura e irritante Kitty. La loro vita scorre tranquilla fino a che nella loro vita non arrivano due ricchi giovanotti: Charles Bingley e l'affascinante signor Fitzwilliam Darcy. Da quel momento una serie di eventi iniziano a susseguirsi, anche soprattutto su iniziativa della signora Bennet, il cui unico pensiero è vedere le proprie figlie sposate e sistemate....
Quello che rende "Orgoglio e pregiudizio" intramontabile è la bravura dell'autrice nella descrizione dei luoghi e dei personaggi delineati dall'alternanza di scene descrittive, epistole e dialoghi generalmente molto rapidi e incisivi in cui non manca mai un fondo di ironia.
Inoltre, sullo sfondo dell'intreccio narrativo, tratta gli argomenti a lei molto cari come la milizia di passaggio la vita quotidiana e la differenza di ceto con i drammi che esso comporta. Non è da trascurare l'importanza che attribuisce ai personaggi femminili, fulcro quasi di ogni romanzo. Tutti questi fattori hanno fatto si che la scrittrice Virginia Woolf la definisse "l'artista più perfetta tra le donne"
Leggendo la vita di Jane Austen sembra quasi che voglia affidare ai suoi personaggi piccoli tratti della sua stessa personalità e delle sue vicende per imprimere carattere e veridicità; alla primogenita delle sorelle dà il suo nome, a Elisabeth affida la sua tenacia, l'intelligenza e la sua indipendenza con quel pizzico di ironia e sarcasmo. Il suo amore per la lettura è affidato a Mary mentre alle due sorelle minori la frivolezza.
Jane fa vivere alla sua povera omonima i tormenti per l'affetto che prova per il signor Bingley, un matrimonio che rischia di non compiersi per l'inadeguatezza sociale, specchio di ciò che accadde a lei stessa con il nipote di alcuni suoi vicini. Alla fine le sue eroine riescono a realizzare i loro sogni d'amore, quasi una rivincita nei confronti delle avversità, mentre lei, nella vita reale, scelse di non sposarsi mai e di dedicarsi alla scrittura.
Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, Mondadori, pagg. 390, € 9.00